Google+ Bolgeri - il Gruppo Tolkieniano di Milano: maggio 2008

lunedì, maggio 19, 2008

Stella del Mattino: recensioni e appunti sparsi nell'attesa

Nell'attesa che i bolgeri, o almeno alcuni di loro, abbiano terminato di leggere Stella del Mattino e/o si siano formati un'opinione in merito, Wu Ming 4 risponde "per immagini" ai suoi recensori. Tra loro, vengono citati Saverio Simonelli, che tutti ben conosciamo (qui la sua recensione), e R.S. Blackswift (qui), a sua volta autore - o sarebbe meglio dire autori - del delizioso noir Monocromatica, che personalmente consiglio. Tra le altre recensioni sparse per la rete, anche quella di Andrea Fannini e di Giuseppe Genna. Imprescindibile anche l'intervista all'autore su Erba Mate. Infine, da tenere d'occhio, come giustamente ci ricordava il buon Giacomo, il dibattito attorno al saggio New Italian Epic.
Stay tuned.

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lunedì, maggio 12, 2008

Resoconto incontro 11/05/2008

...e dopo lunga e compianta assenza, ritornano anche i resoconti mensili.

Presenti: Shelidon & Tafkal, Dawid & Donatella (acciaccata), Nymeria
Forfettari dell'ultima ora: Tarabas

Il raduno si è aperto con una notizia dai nostri amici veronesi, i Rohirrim: come mi annuncia il buon Dèorwine via e-mail, venerdì 16 maggio alle ore 21 il gruppo organizzerà alla Libreria Mondadori di via Verdi 50, in quel di Mantova, un simpatico incontro di presentazione. Oggetto dell'iniziativa, la presentazione del libro La Musica dei Lingalad - da Tolkien ai Segreti della Natura, di Donato Zoppo (ed. Bastogi). Un nuovo entusiasmante tassello nel già ricco panorama editoriale italiano. Ne sentivo davvero la mancanza.

Archiviate le buone notizie, siamo passati a ragguagliare Nymeria sulla situazione Festival Tolkieniana Net, portando alla sua attenzione alcune recenti e-mail dall'apposito gruppo di discussione. [omissis per cui rimando alla mailing-list]
Dopo aver inviato appositi auguri a Frodo, densi di bolgericità e cui altrettanto bolgericamente la bolgera ha risposto con un leggiadro sms da Angera, l'allegro consesso è passato ad esporre alcune proposte di iniziative, per le quali rimando al resoconto del pic nic e, in mailing-list, a successiva e-mail per mettersi d'accordo.
Abbiamo inoltre fatto girare un po' la copia che la capofamiglia ha regalato a colui che la onora della sua compagnia, Stella del Mattino di Wu Ming 4. Perché, chiederete voi. Il perché è chiaro dal risvolto di copertina: «Oxford, 1919. Il Primo conflitto mondiale è appena terminato e una schiera di giovani reduci torna sui banchi universitari. Le ombre dei compagni morti popolano le loro notti, la routine accademica non ha risposte da offrire all’orrore vissuto al fronte. Da un giorno all’altro l’austera quiete dei college è turbata dall’arrivo di T.E. Lawrence, il leggendario «Lawrence d’Arabia». Partito da Oxford come archeologo e divenuto ispiratore della rivolta araba contro i turchi, l’uomo d’azione ha ora un nuovo incarico: scrivere il memoriale della propria impresa. Mentre i ricordi prendono vita, la saga di «Lord Dinamite» si alterna alle vicende di tre sopravvissuti al massacro: John Ronald Reuel Tolkien, filologo e scrittore di racconti; Clive Staples Lewis, studente di lettere che dalla guerra ha avuto in dono una doppia vita; Robert Graves, poeta che tenta invano di affrancare i propri versi dall’incubo delle trincee. L’incontro con Lawrence cambierà per sempre le loro vite, costringerà ognuno a confrontarsi con i propri fantasmi e sarà il punto d’origine di nuove memorabili storie.»
È in programma una recensione del libro, se non più d'una. Nel frattempo mi piacerebbe sapere che cosa ne pensano il nostro lettore ufficiale di Wu Ming, l'Ubi Mario, e il nostro recensore preferito, Fritz Tegularius. Se siete in ascolto, fate un cenno.

Sviscerati questi ed altri simpatici argomenti, dopo essersi soffermati a raccontare al capofamiglia del fermento culturale che si respira sugli altri canali tolkieniani, il gruppo si è spostato alla solita gelateria Grom e alla solita libreria Feltrinelli, per poi sciogliere il raduno e riaccompagnare a casa la dolorante Donatella. Come sono state le altre iniziative del week-end? Legnano è bruciata bene? E il concerto a Calco? Raccontate raccontate raccontate.

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martedì, maggio 06, 2008

Lilium Aeris chez Bacca




Accorrete accorrete accorrete. L'ensemble Lilium Aeris, di cui abbiamo l'onore di ospitare tra le nostre fila illustri nonché membri, domenica 11 maggio (giorno peraltro del raduno bolgerico) alle ore 21 terrà in quel di Calco, e più precisamente nell'abbazia di Arlate, un concerto di musica medievale.
Ecco di che si tratta per bocca della newsletter del gruppo:

«Cari amici,
siamo lieti di invitarvi al prossimo concerto dell'ensemble Lilium Aeris
che si terrà l'11 maggio presso l'abbazia di Arlate, Calco (provincia di
Lecco).
In questa pagina trovate alcune informazioni sull'evento al quale
parteciperemo.
Si tratterà di un concerto incentrato su musiche del XII-XIII secolo e
includerà i brani del nuovo album di musica medievale al quale stiamo
lavorando oltre a musiche del repertorio trobadorico.»

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lunedì, maggio 05, 2008

Le déjeuner sur l'herbe: lost in Fagnana un anno dopo



Non è stata la rimpatriata che avevamo programmato, non è stata l'iniziativa che avevamo sperato, non c'è stata l'affluenza che avevamo previsto, l'organizzazione è stata tutt'altro che impeccabile. Eppure ci siamo divertiti. Ehi, vi ricorda niente?

Come annunciato a più riprese tra mailing-list e incontri vis-à-vis, ieri alcuni bolgeri si sono recati in Fagnana per un pic-nic commemorativo ed una piccola discussione su possibili iniziative future. Ecco il resoconto della piacevole giornata bucolica.

Presenti: Shelidon & Tafkal, Donatella & Dawid, Paolo & Andrea
Ordine del giorno: pranzo di fronte alla Fagnana, svacco accanto alla Fagnana, proposte e dissertazioni su iniziative presenti, passate e future, selvaggia partita a Munchkin.
Menu: insalata di pasta col tonno cucinata da Dawid in un modo che a Dawid non andava bnene, tortino rustico che a Dawid non è piaciuto, schiacciata che Dawid ha reputato di inadeguata consistenza, pane e salumi (su cui Dawid non si è pronunciato), torta di mirtilli, ciliegie.

Dopo aver ragguagliato i presenti sulla questione III Festival e sugli sviluppi di Tolkieniana Net, il gruppo si è lanciato in una bolgericissima discussione su una serie di progetti a breve termine, più o meno realizzabili. Rimandando alla mailing-list per l'esposizione di alcuni di questi progetti, ecco alcune proposte di uscite ed incontri per il prossimo mese:
  • sabato 10 e domenica 11 maggio: fiera del libro di Torino:. Come annunciato da Alberto in mailing-list, il week-end del raduno ordinario bolgerico c'è la fiera del libro a Torino. Come sottolineato da Alberto, se ci si va sarebbe il caso di andarci sabato. Ma ci si va? Non sono sicura che mi interessi.
  • domenica 11 maggio: palio di Legnano: come caldamente annunciato sempre da Tarabas in mailing-list, la domenica del raduno in quel di Legnano si svolge il palio delle contrade. E sono ragionevolmente sicura che non mi interessi (ma se l'iniziativa riscuote adesioni, si può pensare ad un raduno bolgerico fuori porta);
  • domenica 18 maggio il FAI organizza, al Monastero di Torba (provincia di Varese) la messinscena "Un giorno nella storia": «una compagnia di attori girovaghi racconterà ai visitatori, tra realtà e fantasia, le vicende di coloro che in questo luogo vissero ormai più di mille anni fa: il capocomico, che racconta del suo vagare di piazza in piazza alla ricerca della gloria; la Madre Superiora, che si lamenta dell'esuberanza di una novizia, rinchiusa contro il suo volere nelle mura del convento; il legionario, che attende inutilmente l'arrivo dei temibili e pericolosi invasori dell'Impero; infine la semplice contadina, che scandisce il tempo della vita con lento susseguirsi delle stagioni.»;
  • domenica 25 maggio a Villa Della Porta Bozzolo (Casalzuigno, sempre nel varesotto) sempre il FAI organizza "Storie di teatro", un'iniziativa legata ai burattini (e qualcuno faceva anche notare che se ci interessa il genere potremmo anche evitare di inerpicarci fino al varesotto e andarci a vedere i Colla quelli veri, ogni tanto;
  • ancora il FAI organizza domenica 25 maggio al Castello della Manta (nel cuneese) l'iniziativa Affreschi in scena, con visite guidate per il parco e rievocazioni medievali, scene di caccia e quant'altro;
  • fino a lunedì 2 giugno, a Palazzo Reale, staziona la mostra sul futurista Balla (per la gioia di Elderion) riguardo alla quale alcuni bolgeri hanno espresso interesse: non è il mio genere ma, anche qui, laddove l'iniziativa riscuotesse adesioni si può pensare ad una gita culturale bolgerica.
Vi ricordo poi che, anche quest'anno, verrà molto probabilmente ripetuta la gita bolgerica a Gardaland, quasi sicuramente dopo il 12 maggio e sicuramente infrasettimanale: i bolgeri e non che fossero interessati a bigiare il lavoro / la scuola / l'università diano una voce.

Conclusioni della giornata:
  • a Dawid non va mai bene niente;
  • la dovete smettere di darci buca;
  • non siamo abituati a stare all'aperto;
  • nessuno di noi è allergico al polline dei pioppi;
  • abbiamo bisogno di una cesta per il pic-nic bolgerica;
  • il niubbo a Munchkin va fermato a prescindere, non importa quanto sembri arrancare, perché finisce sempre col vincere.

Nelle immagini, in ordine a partire dall'alto:

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Lo Hobbit - The inevitable return of...

Di ritorno da una quattro giorni di scarso riposo ma anche da un grazioso déjeuner sur l'herbe bolgerico in Cascina Fagnana un anno dopo i terribili eventi, con ritrovata energia trovo in casella una serie di notizie cinematografiche che volentieri (ah sì?) ripropongo in questa sede. I più informati di voi già saranno al corrente della notizia, ai meno informati probabilmente non fregherà niente, ma è possibile che qualche ingenuotto di ritorno da Foggia ancora non ne abbia sentito parlare, così ecco qui la serie di notizie (grazie all'amico Giuliano che mi ha segnalato questo articolo consentendomi di rimettermi in pari con tutte le novità).


Guillermo del Toro, ormai confermato alla regia del film tratto dallo Hobbit, ha rilasciato il 25 aprile un'esclusiva intervista a TheOneRing.Net. Nell'intervista, il regista del Labirinto del Fauno annuncia innanzitutto la sua intenzione di farsi sentire a più riprese sulla tag-board del forum e, in seconda battuta, si lamenta che i Bolgeri non ne abbiano una. Concluse quindi le proprie rimostranze per l'ormai obsoleto blog del gruppo milanese, passa a discutere alcuni aspetti della sua poetica e le applicazioni di questi principi alla trasposizione del libro di Tolkien.
Ciò che traspare in maggior misura dall'intervista, spiegabilissimo in termini di marketing, trovo che sia un desiderio di continuità con il lavoro di Peter Jackson, a cominciare dal desiderio di non imbarcarsi nella direzione del film a meno che i problemi legali tra il precedente regista e la New Line non si fossero risolti. Del Toro annuncia continuità riguardo alle location - ancora la Nuova Zelanda - e riguardo all'uso delle stesse: «le location possono essere migliorate dalla tecnologia, naturalmente, sia digitale che non. Quello che vorrei evitare, però, è ricreare gli ambienti naturali in grafica digitale: è una cosa che non mi piace fare. Il film è sostanzialmente un film di viaggio, penso che si debbano usare le location il più possibile». In larga misura, si tratta - almeno a parole - di un portare al cubo ciò che ha già fatto Peter Jackson, ovvero in gran parte un "montaggio" su più piani di paesaggi esistenti. «The essential elements for keeping continuity are on track», dice lui stesso rispondendo ad una domanda sul futuro utilizzo o meno degli effetti speciali della Weta Digital. La conferma stessa di molti membri del cast e dello staff è ulteriore indizio di una volontà di costruire un vero e proprio "prequel" ai film di Jackson, invece di un prodotto autonomo: confermati Andy Serkis, Ian McKellen, Howard Shore, John Howe, Gino Acevedo (il supervisore al trucco della Weta), Richard Taylor (supervisore creativo di maquette, mostri and all that jazz) e, a quanto pare, anche Alan Lee. E Del Toro ha un bel rassicurare, sempre nella stessa intervista, riguardo alla trama che sarebbe una storia autonoma: l'autonomia di un prodotto dovrebbe essere anche altro e io, che avrei preferito per Lo Hobbit un'interpretazione del tutto diversa della subcreazione tolkieniana rispetto a quella data da Jackson, non mi sento particolarmente soddisfatta dopo aver letto quest'intervista. Non se le differenze, almeno a detta di Del Toro, sono riconducibili ad una scala cromatica «more golden» e ad un minor uso della grafica digitale nella creazione dei mostri.

Ecco infine che cosa risponde riguardo ad una domanda sul famigerato "secondo film", quello che dovrebbe porsi cronologicamente tra Lo Hobbit e la trilogia.
«You know, I traveled to New Zealand just a little while ago, and one of the main reasons for going was to sit down and talk about the second film. The Hobbit, the book, is really one self-contained film, so for the second movie we sat down and worked it out. When we did this we got really excited because this second film is not a ‘tag on’, it’s not ‘filler’, it’s an integral part of telling the story of those 50 years of history lost in the narrative. There will be certain things that we will see from the first movie but from a different point of view, but it will feel like a volume, in the 5 volumes of the entire story. It will not feel like a bridge, I’ve been hearing it called ‘a bridge film’, it’s not, it’s an integral chapter of the story, and I think we’re all on the same page».
Paura, eh?

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